Chi può donare

Tutte le persone riconosciute idonee a donare dai medici del servizio trasfusionale
I requisiti fisici per donare il sangue sono:
 Età compresa tra 18 e 70 anni (DM 2/11/2015)
 Peso non inferiore a 50Kg;
 PA sistolica ( massima) inferiore o uguale a 180 mm;
 PA.diastolica ( minima) inferiore o uguale a 100 mm;
 FC regolare compresa tra 50 e 100 battiti/minuto;
 Valori Hb (emoglobina) maggiori/uguali 13,5 g/dl nell’uomo;
 Valori Hb (emoglobina) maggiori/uguali 12,5 g/dl nella donna.
Nella fascia di età compresa tra 65 e 70 anni, può essere consentita la donazione di solo sangue
intero da parte dei soli donatori periodici e solo previa valutazione clinica dei principali fattori di
rischio età correlati.

PRATICA DELLA DONAZIONE DIFFERITA

La pratica della donazione differita costituisce uno strumento di maggiore sicurezza virologica,
immuematologica e di fidelizzazione del donatore per tale motivo dal mese di gennaio 2015 è
applicata secondo le modalità di seguito descritte:
 Donatore che non ha mai donato
 Donatore che non dona da due anni
 Donatore periodico proveniente da altro ST se non in possesso della
documentazione degli esami di validazione biologica dell’utima donazione effettuata
comprovante la sua idoneità.
La pratica della donazione differita prevede due accessi sequenziali al Centro Trasfusionale, entro
30 giorni l’uno dall’altro, il primo per valutare l’assenza o la presenza di controindicazioni alla
donazione, il secondo – se non sono emerse controindicazioni, per valutare valutare l’idoneità alla
donazione stessa e procedere poi con la raccolta di sangue intero/emocomponenti.
Per gli aspiranti donatori al primo accesso sono previsti i seguenti esami:
 Gruppo ABO
 Fenotipo Rh
 Anticorpi irregolari
 Emocromo completo
 HbsAg,HCVab,HIVag/ab, Lue
 ECG (elettrocardiogramma)
Per coloro che rientrano nella suddetta modalità la presentazione presso il Centro Trasfusionale
dal Lunedì al Sabato, deve essere preventivamente effettuata per appuntamento telefonico con
AGENDONA:
 Direttamente con il Centro Trasfusionale allo 0577 585076
 Con la nostra Associazione allo 0577270384 (eventualmente lasciare messaggio in casella
vocale per essere richiamati).

Donare prima delle vacanze

Prima di partire per le vacanze…. lascia qualcosa a casa !

Come spesso accade, in questo periodo scarseggiano le donazioni di sangue. Fra i preparativi per le meritate ferie ed il caldo, non sempre viene naturale recarsi a donare. Allo stesso tempo però, la domanda di sangue e degli emoderivati, non cala mai… anzi! C’è sempre bisogno di noi Donatori!! Prima di partire per le vacanze, ricordiamoci di lasciare il nostro piccolo contributo. Il personale del Centro Trasfusionale sarà come sempre a disposizione per aiutarci nel percorso di donazione.

 

Il Centro Trasfusionale di Siena si trova al Primo Lotto, Piano 1S dell’Ospedale Santa Maria alle Scotte (vicino al bar e all’edicola), è aperto dal lunedì al sabato dalle 8 alle 10.30 ed è possibile prenotare data e orario per la donazione al numero 0577 585 070.

 

Per info:

https://www.pubblicaassistenzasiena.it/gruppo-donatori-sangue-siena.html

http://www.ao-siena.toscana.it/donazione_sangue.htm

Le esclusioni

L’esclusione dalla donazione può essere permanente o temporanea. Dobbiamo sempre tener presente che con la donazione, anche se atto disinteressato e altruista, esiste il rischio di trasmettere alcune patologie infettive di origine virale, in particolare l’epatite e l’AIDS. Tale possibilità è connessa a comportamenti a rischio, alcuni dei quali peraltro si collegano con l’attività sessuale. Gli esempi che di seguito elenchiamo sono uno spunto per far riflettere sui quei comportamenti normalmente ritenuti “normali” ma che possono essere rischiosi per il ricevente o per il donatore.

 

ESCLUSIONE PERMANENTE dalla donazione nei seguenti casi:

• Alcolismo cronico;

• Comportamento sessuale a rischio trasmissione di malattie infettive;

• Malattie cardio-circolatorie (persone affetta da: malattie coronariche, angina pectoris, aritmie gravi, anomalie rilevate in precedenti esami cardiocircolatori o con storia di malattie cerebro vascolari, trombosi venose ricorrenti);

• Sindrome da immunodeficienza acquisita (AIDS). A ciascuno donatore debbono essere fornite accurate, aggiornate informazioni sulla trasmissione del virus HIV (AIDS), così che coloro che indulgano a pratiche sessuali non protette o ad altri comportamenti a rischio che li possano esporre a fonti potenzialmente infettanti si atengano dalla donazione di sangue.

• Malattie del sistema nervoso centrale: Epilessia: esclusione permanente – Uso di psicofarmaci (esclusi gli ansiolitici).

• Malattie gastrointestinali: Colite ulcerosa, Morbo di Crohn, Morbo celiaco) tutte le malattie che possono essere di origine immune o che espongono il donatore a perdita di ferro o per cattivo assorbimento.

• Malattie ematologiche: qualsiasi disordine può essere di origine virale o immune.

• Anemie: si aspetta fino a quando la causa non è stata individuata e l’anemia corretta.

• Psoriasi: si escludono le persone con gravi forme della malattia e quelle che assumono farmaci.

• Malattie infettive: Sifilide, Epatite B, Epatice C, Epatiti da cause ignote, ed i soggetti con partners sessuali affetti da queste infezioni.

• Soggetti che provengono o ritornano da zone tropicali – dopo 6 mesi e solamente se non hanno sofferto di febbri o malesseri ingiustificabili.

• Tossidipendenza da droghe endovenose.

• Malattie metaboliche: (Diabete)

• Malattie renali ( croniche).

• Malattie respiratorie: tutti gli individui con malattie polmonari ed i soggetti affetti da bronchite cronica grave non possono essere accettati come donatori. I

• Malattie autoimmuni: se vengono coinvolti più organi o apparat (Tiroide).

• Neoplasie e malattie maligne.

• Trapianto di cornea o dura madre.

• Trattamento terapeutico con ormone ipofisario umano ( ormone della crescita).

• Perdita di peso ingiustificata.

 

ESCLUSIONE TEMPORANEA

• Aborto: 12 mesi.

• Allergie:

– da pollini: sospensione durante la stagione pertinente;

– da farmaci: valutazione del Medico del Servizio Trasfusionale;

– vaccinazioni: fino a 72 ore dopo l’ultima iniezione.

– Asma: chi soffre di asma in forma modesta che richiede un uso sporadico di inalanti e non presenta sintomi al momento della donazione, può essere accettato.

 

• Anemie: si aspetta fino a quando non è stata individuata la causa e corretta l’anemia.

• Agopuntura (se non eseguita sotto controllo medico), piercing, puntura orecchie, tatuaggi: 1 anno.

• Farmaci:

– Aspirina, antinfiammatori non steroidei. Sospensione di 7 giorni dal termine

della terapia in caso di donazione di piastrine;

– Antibiotici: sospensione per 2 settimane dal termine della terapia;

– Cortisonici: ospensione per 15 giorni dal termine della terapia;

– Altri farmaci. Consultare i Medici del Servizio Emotrasfusionale

 

• Cure odontoiatriche: sospensione per almeno 48 ore;

• Esposizione accidentale a sangue o strumenti contaminati da sangue: 1 anno;

• Febbre: > 38° C: per 2 settimane;

• Febbre reumatica: sospensione di almeno 2 anni. Se ha lasciato sequele cardiache: esclusione permanente;

• Fratture: fino alla guarigione;

• Gravidanza: 12 mesi dopo il parto;

• Glomerulonefrite acuta: sospensione di 5 anni dopo la scomparsa dei sintomi;

 

 

• Indagini endoscopiche: 1 anno;

• Interventi chirurgici maggiori; 1 anno;

• Ipotiroidismo: idonei se corretto con terapia;

• Ipertiroidismo; esclusione se in terapia;

• Ittero ed epatiti: soggetti che abbiano sofferto di ittero possono essere accettati come donatori, a discrezione del medico responsabile. Persone che abbiano stretto contatto (familiare) con malati affetti da epatite o che abbiano ricevuto sangue o emocomponenti devono essere sospesi dalla donazione per 12 mesi;

• Malattie infettive: in genere si deve osservare una sospensione di almeno due settimane dopo la scomparsa dei sintomi; per il raffreddore può bastare una settimana.

– Brucellosi: sospensione di almeno 2 anni dalla guarigione completa;

– Toxoplasmosi: sospensione di almeno 2 anni dalla scomparsa dei sintomi;

– TBC: il donatore può essere accettato dopo due anni dalla guarigione;

– Mononucleosi infettiva: dopo due anni dalla guarigione;

– Malattie esantematiche: 4 settimane dalla guarigione;

– Malaria: persone che hanno fatto la profilassi devono essere sospese per 3 anni;

– Gonorrea: 12 mesi dalla fine delle terapia;

– Herpes simplex: guarigione dalle lesioni;

– Herpes Zoster ( f. di S. Antonio) sospensione fino s due mesi dalla guarigione;

• Osteomielite: dopo 2 anni dalla guarigione.

 

VACCINAZIONI

a) Vaccini con virus o batteri attenuati (BCG, febbre gialla, rosolia, parotite, polio(orale9: sospensione di 4 settimane;

b) Vaccini con batteri uccisi (colera, tifo e paratifo (TAB): 48 ore se asintomatici;

c) Vaccini con virus inattivi. polio (iniezione) 48 ore se asintomatici;

d) Altri: (epatite A): 48 ore;

e) Tossoidi (difterite- tetano): 48 ore se asintomatici;

f) Rabbia: 48 ore se senza sintomi- 1 anno se vi è stata esposizione;

g) Epatite B. controllo di HbsAg per evitare reazioni al test falsamente positive.

 

• Trattamenti con cateteri per motivi diagnostici o terapeutici: 12 mesi;

• Ulcera peptica: 6 mesi dalla fine della terapia;

• Trasfusione di sangue: 5 anni;

• Plasma derivati (immunoglobuline umane): 1 anno;

 

Non ammissibili per periodi variabili chi, dopo la donazione, svolge lavori o sport pericolosi.

 

“Protocolli per l’accertamento della idoneità del donatore di sangue e di emocomponenti”
(Decreto Ministeriale 3 marzo 2005)

 

 


I gruppi sanguigni

I gruppi sanguigni sono determinati dalla presenza di proteine specifiche sulla superficie dei globuli rossi. La loro comparsa nella formazione del globulo rosso è determinata geneticamente, quindi non può variare nel corso della vita di un individuo. Tali proteine si comportano come degli antigeni stimolando pertanto anche reazioni immunitarie.

Ciò significa che se introduciamo in un soggetto dei globuli rossi non appartenenti al suo stesso gruppo, l’organismo che li riceve produce delle sostanze (anticorpi) in grado di combattere tali cellule, quindi una reazione di “rigetto”.

Un anticorpo è una sostanza prodotta dal corpo umano per combattere e distruggere le sostanze estranee penetrate, integrandole nei complessi sistema di difesa dell’organismo.

Tornando ai gruppi sanguigni, certamente tutti conoscono il sistema AB0 e il fattore Rh, ma oltre a questi ce ne sono altri meno noti come il Kell, il Lewis, ecc.

 

Il sistema AB0

In questo sistema esistono 4 gruppi sanguigni diversi: A, B, AB e 0 (zero). I quattro gruppi sono caratterizzati dalla presenza o dall’assenza delle proteine antigeniche (di cui sopra) A e B.

Se su un globulo rosso (emazia) è presente la proteina A si ha il gruppo A, se è presente quella della proteina B il gruppo B; la presenza contemporanea dei due antigeni (A e B) caratterizza il gruppo AB, se non ne è presente nessuna si ha il gruppo 0 (La terminologia da noi utilizzata correntemente, cioè gruppo “zero” è in realtà una storpiatura dell’originale “O” dal tedesco “Ohne”, cioè “senza”, utilizzato da Landsteiner quando ha scoperto il sistema AB0).

Poiché l’individuo riconosce come proprie solo le proteine che produce, e come estranee quelle che non produce, il sangue fabbrica degli anticorpi diretti contro gli antigeni che non sono presenti sulla superficie dei propri globuli rossi.

É importante segnalare che questi anticorpi, detti naturali, non richiedono un contatto precedente con l’antigene per essere prodotti.

Quindi, una persona del gruppo A avrà degli anticorpi anti B, una persona del gruppo B, anticorpi anti A e una persona del gruppo 0, anticorpi anti A e anti B, dato che né l’uno né l’altro sono presenti sulla superficie dei suoi globuli rossi.

Un individuo del gruppo AB, che ha quindi entrambe le proteine antigeniche sulla superficie delle sue emazie, non fabbricherà degli anticorpi contro queste proteine; altrimenti, distruggerebbe i propri globuli rossi.

Come conseguenza di quanto spiegato sopra, la donazione può avvenire:

Donatore di gruppo …

… può donare ad un soggetto con gruppo

A

A, AB

B

B, AB

AB

AB

0

A, B, AB, 0

 

Mentre un paziente può ricevere sangue solo dai donatori riportati nella tabella seguente:

Paziente di gruppo …

… può ricevere da un soggetto con gruppo

A

A, 0

B

B, 0

AB

A, B, AB, 0

0

0

Come si può rilevare, parlando solo del sistema AB0, il gruppo 0 può donare a qualsiasi gruppo mentre può ricevere sangue solo dal proprio gruppo; mentre il gruppo AB, mentre può donare sangue solo al gruppo AB, può riceverlo da qualsiasi gruppo.

 

Il fattore Rh

Sebbene chiamato “fattore”, la terminologia più corretta prevede che si parli anche in questo caso di “sistema”.

Anche in questo caso si parla di una proteina presente o meno sulla superficie delle emazia. Se la proteina è presente si parla di Rh positivo (Rh+), se è assente si parla di Rh negativo (Rh-).

Il nome di questa proteina deriva dal tipo di scimmia in cui fu individuato per la prima volta nel 1941 da Landsteiner e Wiener. Questi studiosi nel corso di ricerche comparative sul sangue dell’uomo e di alcune scimmie constatarono, dopo aver effettuato ripetutamente iniezioni di sangue di Macaco Rhesus (da qui il nome Rh) nel sistema circolatorio di coniglio, che il siero di quest’ultimo, messo a contatto con il sangue umano, agglutinava i globuli rossi dell’85% degli inDIVidui di razza bianca.

Questo agglutinogeno fu detto fattore Rhesus e l’85% di individui bianchi le cui emazie vengono agglutinate da tale fattore sono detti Rh+ mentre l’altro 15%, Rh-.

Quando si effettua in laboratorio la determinazione del gruppo sanguigno, nel fenotipo questa proteina viene indicata con la lettera D (maiuscola se presente, minuscola se assente).

A differenza del sistema AB0, le persone Rh-negativo (che non hanno cioè tale proteina sulla superficie dei propri globili rossi) sviluppano un anticorpo diretto contro questo antigene solo in seguito a contatto con l’antigene D.

La presenza o meno di questo antigene è fondamentale in gravidanza quando la madre sia Rh negativo e il feto Rh positivo.

La trasfusione di sangue, oltre al gruppo, deve considerare anche il sistema Rh, come segue:

può donare a

<  Soggetto  >

può ricevere da

Rh positivo

Rh positivo

Rh positivo e Rh negativo

Rh positivo e Rh negativo

Rh negativo

Rh negativo

Alla luce di quanto sopra è facile capire che un donatore 0 negativo può donare sangue qualsiasi gruppo sia positivo che negativo, mentre può ricevere sangue solo da un donatore 0 negativo, mentre un donatore 0 positivo può donare a qualsiasi soggetto, purchè Rh+, ma può ricevere da qualsiasi donatore 0. Il soggetto AB+ può donare solo ai soggetti AB+ ma può ricevere sangue da qualsiasi gruppo sia positivo che negativo.

 

Sangue e derivati

Il sangue è un prodotto naturale, che circola in continuazione nel nostro corpo sotto la spinta del cuore per svolgere una serie di funzioni fondamentali ed indispensabili a mantenerci in vita:

 

• respiratoria (scambio ossigeno/anidride carbonica)

• nutritizia (porta a tutte le cellule le sostanze nutrienti)

• escretrice (raccoglie i rifiuti che convoglia agli organi destinati a distruggerli)

• termoregolatrice (distribuisce il calore)

• regola l’equilibrio idrico (per mezzo del plasma)

• difesa dell’organismo (trasporta i globuli bianchi, gli anticorpi, ecc.).

Nonostante gli sforzi della ricerca scientifica, e qualche annuncio forse un po’ troppo prematuro, il sangue non è riproducibile artificialmente. La donazione, gratuita e anonima, costituisce l’unico mezzo disponibile e sicuro per far fronte alle necessità degli ammalati.

Il sangue è inoltre un elemento complesso, contenente diverse sostanze e cellule. Oggi il sangue viene raramente utilizzato come tale (sangue intero). Utilizzando approfondite conoscenze scientifiche e tecnologie moderne, esso viene separato in componenti specifici, destinati ad utilizzo differenziato a seconda dei bisogni dei pazienti. Si realizza così, oltre ad una applicazione più mirata di ciascuna frazione, anche un miglior utilizzo del sangue del donatore!

 

Alcuni termini di base

Sangue – Tessuto liquido del nostro organismo, circolante all’interno dei vasi sanguigni, che rappresenta il 7-8% del peso corporeo. Risulta costituito da plasma e da cellule (globuli bianchi, rossi e piastrine).

Plasma – Componente liquida del sangue (circa il 55-60% del totale) costituito da acqua (94-95%) in cui sono sciolti: grassi, zuccheri, proteine, fattori della coagulazione, anticorpi, ormoni, vitamine.

Globuli rossi – Sono detti anche emazie o eritrociti: rappresentano le cellule più numerose del sangue (circa 4.000.000 per millimetri cubo nella donna, 5.000.000 circa nell’uomo). Hanno questo colore perché ricchi di un pigmento a base di ferro: l’emoglobina. Tramite questa trasportano in tutto l’organismo l’ossigeno e consentono l’eliminazione dell’anidride carbonica con la respirazione.

Globuli bianchi – Sono detti anche leucociti (circa 5.000 per millimetro cubo) distinguibili in granulociti (neutrofili, basofili, eosinofili) monociti e linfociti; intervengono in DIVersi modi nella difesa del nostro organismo da aggressioni esterne (virus, batteri, funghi, neoplasie)

Piastrine – Sono dette anche trombociti (circa 150/400.000 per millimetro cubo) intervengono in collaborazione con i fattori plasmatici, nei meccanismi della coagulazione. Sono piccole, particelle che si riuniscono in ammassi in corrispondenza di una lesione della parete di un vaso, così da formare un primo tappo che impedisca l’uscita del sangue. È grazie alle piastrine che le ferite si rimarginano.

Emocomponenti – Prodotti derivati dal frazionamento del sangue con mezzi fisici semplici o con aferesi.

Farmaci plasmaderivati – Farmaci estratti dal plasma mediante processo di lavorazione industriale.

 

La separazione del sangue

Fino a una ventina di anni fa, il sangue veniva trasfuso “intero” cioè così come veniva prelevato, qualunque fosse la patologia in atto. Questo determinava un cattivo uso e uno spreco del sangue perché ai pazienti venivano trasfusi anche i componenti di cui non necessitavano. L’avvento delle sacche multiple, in PVC e a circuito chiuso, ha determinato un cambiamento importante: ad ogni paziente viene infuso solo il componente di cui necessita.

La lavorazione ha inizio subito dopo il prelievo: la sacca col sangue viene centrifugata; a seconda delle diverse densità, i globuli rossi, il plasma e le piastrine si separano. A questo punto i tre componenti vengono trasferiti nelle sacche satelliti che vengono staccate dalla sacca madre. La lavorazione è eseguita in circuito chiuso onde evitare qualsiasi fonte di inquinamento.

 

I separatori cellulari

Abbiamo visto che il sangue intero, quello ottenuto dalla donazione “tradizionale” ha un utilizzo relativamente limitato, tanto che molto spesso viene separato in laboratorio per ottenere i suoi singoli componenti che vengono utilizzati per una trasfusione “mirata”.

Poiché però le quantità dei singoli componenti ottenuti dalla sacca tradizionale è limitata, con implicazioni mediche di rilievo (un paziente trasfuso con molte unità di componenti provenienti da donatori diversi può sensibilizzarsi verso i singoli donatori), è nata l’esigenza di avere strumenti che permettessero di prelevare ai donatori solo la frazione di sangue che serve. Sono nati così i separatori cellulari.

I separatori cellulari prelevano al donatore sangue intero, e dopo una centrifugazione, restituiscono al donatore stesso la parte di sangue che non interessa. La procedura di separazione viene chiamata “aferesi”. Abbiamo così la possibilità di effettuare una piastrinoaferesi (prelievo di sole piastrine), una plasmaferesi (prelievo del solo plasma), citoaferesi (solo la parte corpuscolata) ecc.

Ciascuna di queste operazioni permette di ottenere da un singolo donatore una grande quantità dell’elemento necessario alla terapia, senza privare il donatore degli altri componenti del sangue. Ciò da una parte permette al donatore di ristabilire il proprio equilibrio in minor tempo (in una plasmaferesi il sangue viene reintegrato del proprio liquido in poche ore) e dall’altra di avere a disposizione una quantità maggiore dei singoli emocomponenti da utilizzare nella terapia, e per di più, da un singolo donatore, con minori rischi per il ricevente di immunizzarsi.

Facciamo un esempio: separando una singola unità di sangue di circa 450 ml. sono presenti circa 50-60 miliardi di piastrine. In una sacca da piastrinoaferesi ne sono contenute circa 350 miliardi: vantaggi: un maggior numero di piastrine rispetto alla sacca tradizionale ed una maggior sicurezza trasfusionale, poiché sono ottenute da un singolo donatore.

 

A cosa servono i “prodotti” del sangue

Sangue intero: Serve in rare condizioni (emorragie massive).

Concentrato di globuli rossi: Servono nelle anemie di varia natura sia acute (gravi emorragie da traumi, emorragie intestinali, interventi chirurgici urgenti ecc.), sia croniche (leucemie, neoplasie, talassemia).

Concentrato di piastrine: Viene usato nel trattamento delle gravi alterazioni quantitative (riduzione del numero) o qualitative di queste cellule, (per es. in soggetti affetti da leucemia o da aplasia midollare il cui midollo non produce piastrine).

Plasma ad uso clinico: Nelle gravi alterazioni della coagulazione, in presenza o con grave rischio d’emorragia non correggibile con l’uso di fattori plasmatici ottenuti dalla lavorazione industriale del plasma.

Albumina: Utile per elevare la pressione nel caso d’edemi diffusi o di grave diminuzione della pressione arteriosa. E’ ottenuta dalla lavorazione industriale del plasma.

Immunoglobuline non specifiche: Anche questi prodotti derivano dalla lavorazione industriale del plasma. Si usano per contrastare le infezioni gravi.

Fattori specifici della coagulazione: Una serie di prodotti salvavita che viene dalla lavorazione industriale del plasma. Sono indispensabili per la cura delle emorragie che accompagnano la loro mancanza o assenza congenita, come nelle emofilie.

 

Buon uso del sangue

Poiché il sangue è un elemento tanto importante quanto prezioso, la legge 107/90 prevede all’art.11, comma 1, l’istituzione all’interno degli ospedali del Comitato per il buon uso del sangue.

Questi comitati sono stati istituiti con il D.M. 01/09/1995.

La loro composizione prevede, oltre al Direttore Sanitario dell’ospedale e a diverse categorie di medici, anche un rappresentante delle Associazioni di donatori e un rappresentante delle Associazioni di pazienti emopatici.

I compiti del Comitato buon uso del sangue sono: stabilire standard per un uso corretto del sangue, promuovere l’autotrasfusione, coinvolgere nel risparmio del sangue, definire i controlli di sicurezza e verifica sul sangue prelevato.

 

 

 

 

Quali rischi per chi dona sangue

La sicurezza nella trasfusione è forse l’obiettivo più importante cui tendono tutti coloro che operano nei Servizi Trasfusionali e le associazioni dei donatori. Per ridurre al minimo la percentuale di sangue non utilizzabile per la presenza di agenti infettanti, oltre alle verifiche sul sangue raccolto, l’arma più efficace è la scelta accurata del donatore.

La nostra associazione al pari delle altre si impegna a diffondere, tra gli iscritti e la cittadinanza, la corretta informazione sui modi e sui rischi di contagio, sfatando spesso i luoghi comuni creati dai mass-media meno preparati; oggi i donatori sanno bene che non è possibile contrarre l’AIDS donando il sangue: tutte le apparecchiature necessarie per la raccolta sono sterili e monouso, quindi “a perdere”; i locali dove avviene il prelievo e le attrezzature sono accuratamente controllati sia sul piano igienico che funzionale.

Le domande poste dai medici prima del prelievo sono volte a proteggere lo stato di salute sia del donatore che del ricevente sia quello della collettività tutta.

 

 

Chi può donare sangue

Tutte le persone in buona salute di età compresa tra i 18 ed i 65 anni e peso non inferiore a 50 kg. possono donare sia sangue intero che plasma o piastrine (Aferesi)…

Come richiesto dal D.M. 3 marzo 2005, si sottolinea che la selezione del donatore viene effettuata dal personale medico del Centro Emotrasfusionale dell’Ospedale Santa Maria alle Scotte di Siena; il colloquio, riservato e coperto dal segreto professionale, può fornire l’opportunità anche per ottenere eventuali chiarimenti. Nel corso del colloquio e della procedura in generale, al candidato donatore è permesso, in qualsiasi momento, sia di chiedere chiarimenti esaurienti in merito oppure di ritirarsi dalla donazione.

Infine si ricorda che il donatore è tenuto a comunicare al personale del Centro Trasfusionale qualsiasi eventuale malattia insorta dopo la donazione, al fine di tutelare la salute del ricevente.

 

DONAZIONE DI SANGUE “INTERO” ( donazione di routine)

Peso: il donatore che pesa meno di 50 Kg non può donare il sangue.

Pressione arteriosa: la pressione massima deve essere compresa tra 110 e 180 mmHg e quella minima tra 50 e 100: la valutazione viene effettuata la mattina prima del prelievo.

Emoglobina: non deve essere inferiore a 12,5 g/dl nella donna e a 13,5 g/dl nell’uomo:

Età: minima 18 anni, massima 65 anni. Se prima donazione: 60 anni.

Intervalli di tempo fra le donazioni:

• uomini e donne in menopausa: ogni 3 mesi fino ad un massimo di 4 all’anno-

• donne in età fertile: 2 all’anno (ogni 6 mesi .

Tempo del prelievo: 10-15 minuti

 

DONAZIONE DI PLASMA e PIATRINE (AFERESI) (Il sangue viene prelevato da uno speciale strumento e filtrato per isolare il plasma e le piastrine).

Età compresa fra 18 e 55 anni.

Requisiti: come per il sangue intero ad eccezione dell’Hb che non deve essere:

uomo < 12,5 gr %

donna < 11,5 gr %

Modalità di donazione: prelievo massimo = 650 ml/donazione

1500 ml/mese

10 litri/anno

Intervallo:

fra due donazioni di plasma = 14 giorni;

fra una donazione di plasma ed una di sangue intero = 14 giorni;

fra una donazione di sangue intero ed una di piastrine = 1 mese

(Il plasma e le piastrine normalmente vengono rigenerati rapidamente; pertanto l’intervallo minimo tra due aferesi è di quattordici giorni)

 

Tempo del prelievo: 45 minuti circa

 

In considerazione della durata di questo tipo di donazione è possibile e consigliabile prendere un appuntamento con il Centro Emotrasfusionale ( tel. 0577 585070) per poter effettuare il prelievo nei giorni da lunedì al giovedì, dalle ore 11 alle ore 13, evitando eventuali tempi di attesa.

 

 

“Protocolli per l’accertamento della idoneità del donatore di sangue e di emocomponenti”. (Decreto Ministeriale 3 marzo 2005)

 

Dove donare sangue

Tutti i prelievi del sangue sono eseguiti dal lunedì al Sabato presso il Centro Emotrasfusionale dell’Ospedale Santa Maria alle Scotte di Siena….

 

Il donatore si deve presentare digiuno dalle ore 8 alle 10,30 al Centro Trasfusionale che si trova al Piano 1S nel corridoio che porta al Lotto 1° ed acquisire il numero progressivo dal dispensatore numerico per facilitare e velocizzare le operazioni di registrazione.

Dovrà essere riempito un modulo informativo di autocertificazione con i propri dati anagrafici e lo stato di salute. Susseguentemente il donatore riceverà, da parte dei medici del Centro, un’attenta visita per valutare idoneità o eventuali controindicazioni alla donazione; sarà misurata la pressione arteriosa e i livelli di emoglobina attraverso la digitopuntura. Se non ci sono problemi il donatore potrà effettuare la donazione.

 

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