Pillole di Pubblica

Ecco un altro appuntamento con la rubrica “Pillole di Pubblica“, nella quale la nostra volontaria Rossella Betti ci racconta fatti, avvenimenti e curiosità sulla nostra associazione.

Buona lettura!

Ricordi di feste……..passate

Oggi che la pandemia ci ha costretto a vivere anni bui chiusi in casa, come in un tempo sospeso, e ci sta lasciando tutti più poveri di affetti e impauriti, voglio ricordarvi i tempi belli delle feste in Pubblica. All’inizio della mia attività di volontariato in Pubblica ogni evento era occasione di festa. Oltre alla tradizionale festa sociale settembrina, d’inverno c’era la serata Kebab, la festa di carnevale, storica quella con i volontari di cui non farò nomi per la privacy,  che impersonavano la famiglia Addams, semplicemente stupendi! Poi le frittelle, poi la festa della birra. Ecco, credo che questa sia sempre stata la festa più partecipata e più attesa; iniziava con la preparazione da parte del nostro enologo Andrea Pagliai della birra artigianale nella sua cantina. Poi il giorno della festa, di solito un caldo sabato di giugno o di luglio, a seconda della disponibilità del piazzale della sala assemblee. Cominciavamo presto a preparare, sudando sotto il sole, la scacchiera per la dama per il gioco finale della Dama Birraia, dove la maggior parte dei partecipanti finiva piuttosto ciucca. Le salse ed i crauti del Cappero, la grigliata del Circolo, con salcicce, costoleccio, wurstel e ovviamente birra a fiumi. Ognuno acquistava alla cassa un biglietto che serviva per ottenere il panino e una volta tolte le spese quello che restava veniva devoluto alla Pubblica, sì perché ogni nostra festa aveva comunque come scopo quello di raccogliere qualche soldino per le necessità nostre o di chi aveva bisogno in quel momento. Vi sembrerò nostalgica e lo sono, ma con tenerezza, senza retorica, so bene che i temi cambiano, le esigenze cambiano, le persone cambiano. Ma erano tempi diversi e più sereni, eravamo tanti e tanti giovani ed era bello stare insieme e condividere gli stessi ideali di solidarietà anche attraverso il gioco e la spensieratezza. Chissà se lo rifacessimo oggi come sarebbe? Se vi ho incuriosito con questa storia ditemelo, la prossima volta vi racconto della famosa rappresentazione teatrale “Da Como all’Acquacalda”…..o la festa nel boschetto, o……………

Rossella Betti